Sul versante orientale del Gruppo di Brenta fanno triangolo Molveno, Andalo e Fai della Paganella, godendo del grande scenario dolomitico, dalla presenza del lago, di una balconata sospesa sulla vallata dell’Adige.
Provenendo dal Banale, superati i piani di Nembia, ci si accosta al lago di Molveno e poi se ne segue il bordo di mattina lungo quasi quattro chilometri e mezzo. Nonostante sia stato trasformato in bacino idroelettrico che alimenta la centrale di Santa Massenza, conserva una straordinaria colorazione azzurra che lo contraddistingue da tutti gli altri laghi trentini. “Una gemma purissima in superbo scrigno”: così lo definì il grande poeta Antonio Fogazzaro, che rimase sconvolto dalla bellezza del lago di Molveno. Sul pendio in fondo al lago, in posizione protetta dai venti ed esposta a mezzodì appare Molveno (864 m) e, attraverso Val delle Seghe, si profilano le eleganti forme della parte centrale del Brenta: spettacolo autentico che lo specchio delle acque riflette con suggestivo effetto.
Dall’abitato sale la cabinovia per il Pradel (1370 m), il poggio aperto su un ampio panorama. Di qua parte il secondo tronco seggioviario per il Cròz dell’Altissimo, a 1530 m di quota.
Da Molveno, in poco più di 5 chilometri si giunge ad Andalo (1040 m) che occupa l’ampia sella fra la Paganella e le pendici del Brenta. Come altre località di montagna, anche Andalo è nato da un’evoluzione alpinistica: il richiamo dei grandi nomi degli alpinistico locali e stranieri ha polarizzato sulla zona l’attenzione i sempre più numerosi appassionati della montagna e, con questi, di sempre più fedeli amici della località.
Lasciato Andalo e superato il Santèl, si arriva a Fai della Paganella (1030 m); chi, invece, proviene dalla vallata dell’Adige lo può raggiungere più brevemente seguendo la strada che sale da Mezzolombardo.
L’Altopiano di Fai-Andalo-Molveno, favorito dalla vicinanza al capoluogo trentino e alle grandi linee di comunicazione e disponendo di un notevole carosello di impianti a fune, è una delle zone di maggior richiamo per gli appassionati degli sport invernali.
Molveno è una rinomata località di villeggiatura estiva. Sorge sulla sponda occidentale del suggestivo omonimo lago, il secondo per estensione tra i laghi trentini. E’ un punto di partenza per escursioni alpinistiche nelle Dolomiti di Brenta attraverso la cabinovia che dal centro abitato sale al Pradel, un comodo accesso ai numerosi sentieri e vie ferrate, tra cui il celeberrimo Sentiero delle Bocchette. Molto ricca la dotazione di impianti sportivi, come campi da tennis, piscina olimpionica, tiro con l’arco, bocce, percorsi per mountain bike, parapendio, pattinaggio a rotelle, minigolf, calcio, pallavolo, vela, windsurf, pesca, palestra di roccia; inoltre offre possibilità di rilassanti gite in barca e relax sulle verdissime rive del lago.
Sotto l’aspetto artistico, meritano una visita la chiesetta di San Vigilio, con lo splendido portale tardo, il Palazzo nobiliare dei Conti Saracini e l’antica segheria Taialacqua, risalente al XVI secolo e recentemente restaurata.
Lago di Molveno (foto www.voltarepagina.org)
Molto frequentata sia in estate che in inverno, Andalo è dotata di modernissimi impianti di risalita che raggiungono i 2125 m della Cima Paganella e servono un notevole carosello di piste, collegato a quello di Fai della Paganella.
Alcuni impianti sono funzionanti anche in estate e permettono di effettuare bellissime passeggiate lungo i boschi e i prati della Paganella, godendo di una magnifica vista sulle Dolomiti di Brenta.
Ricchissima la dotazione di strutture ricettive; a completare l’offerta turistica, un centro congressuale con 800 posti a sedere e moltissimi impianti sportivi, tra cui il palazzo del ghiaccio, la piscina coperta, l’attrezzato centro benessere, il centro fondo, il tennis, le bocce, il minigolf, il campo da calcio, il centro equitazione, la palestra di roccia e tanti altri.
E’ posto su una panoramica balconata tra il massiccio della Paganella ed il Monte Fausior. Gli impianti di risalita, che partono dal paese, portano in vetta alla Paganella e sono collegati a quelli di Andalo, coprendo un comprensorio sciistico di più di 50 km di piste, in gran parte servite da innevamento programmato.
Nel periodo estivo sono visitabili gli scavi archeologici (iniziati nel 1979) del Doss Castel, che stanno portando alla luce un villaggio retico. Molte le possibilità per passeggiate a piedi o in mountain bike nei boschi che circondano il centro abitato e lungo le pendici della Paganella.
E’ un grazioso centro agricolo, posto a 750 metri di quota, che basa la sua economia sulla coltura del melo. Interessanti le memorie storico-artistiche presenti nel suo territorio, come Castel Belfort, la Corte Franca e la gotica chiesetta di San Vigilio.
La struttura di Castel Belfort, risalente agli inizi del XIV secolo, oggi diroccata, è ancora imponente e presenta l'antica e torre merlata, circondata dalle vaste mura perimetrali di forma rettangolare.
Dell' edificio si conservano oggi solo le strutture perimetrali in pietra, i piani ed i soffitti sono purtroppo ormai da tempo crollati.
Castel Belfort
L'area faunistica si trova alla periferia di Spormaggiore in località Albarè-Plan della Fontana. Il complesso, che si estende per circa 7.000 metri quadrati, è dotato di quattro tane artificiali utilizzate dagli orsi per il ricovero giornaliero e lo svernamento. Nell’area sono attualmente ospitati tre orsi; nei pressi è stata allestita una sala video con venti posti a sedere dalla quale si ha la possibilità di osservare il comportamento dei plantigradi durante il periodo del letargo.
Orsi nell’Area faunistica di Spormaggiore