L’Altopiano di Pinè si espande a settentrione dell’alta Valsugana a un’altitudine media di mille metri. E’ caratterizzato dalla presenza di depressioni lacustri dalle quali deriva gran parte della fortuna turistica sia estiva che invernale di quest’area. La zona è caratterizzata da boschi ricchi di fragole, di mirtilli, di lamponi, di funghi ed è l’ambiente ideale per la famiglia e per chi ama fare passeggiate in tranquillità.
Pinè – o il Pinetano o la Valle di Pinè (che di valle in effetti trattasi, ancorché sia invalso l’uso di chiamarla altopiano perla dimensione trasversale e per quell’ondulazione che la caratterizza) è un’espressione geografica che identifica un territorio, ma non un comune o un particolare agglomerato urbano: l’intera area è infatti amministrata dal comune di Baselga e da quello di Bedollo. Fra i richiami del Pinetano va citato il santuario mariano di Montagnaga che attrae grosse correnti di fedeli, sì da risultare quello più frequentato del Trentino.
I centri abitati dell’Altopiano di Pinè sono Baselga, Faida, Miola, Montagnaga, Ricaldo, Rizzolaga – Campolongo, S.Mauro, Sternigo, Tressilla e Vigo – Ferrari.
Dai primi documenti scritti, risalenti al 1160, sappiamo che Piné era una Pieve con possesso terriero dei canonici della Cattedrale di Trento e che vi era un Castello, quello di Belvedere. La Magnifica Comunità pinetana (1253: “Comunitas de Pinedo”) comprendeva i limiti della Pieve, cioè anche Fornace, Lona, Lases. La Magnifica Comunità ha difeso il suo territorio e le sue istituzioni attraverso i secoli dall’invadenza dei vicini signori feudali fino al 1875, quando venne sciolta e furono istituiti i comuni di Baselga, Bedollo e Miola; successivamente quest'ultimo fu unito a Baselga.. Attivo fu il fenomeno di osmosi di coloni tedeschi tra il Pinetano e la vicina Valle dei Mòcheni. L’oasi tedesca era soprattutto compresa nell’area Miola-Vigo-Montagnaga-Faida. La colonia tedesca mantenne usi, costumi e lingua per circa quattro secoli e venne infine assorbita dalla originaria popolazione a insediamento romanico.
Sempre nel Medioevo, il Pinetano rivestì una certa importanza data la presenza dell’antico castello di Belvedere. Era custodito, fino alla fine del Duecento-primi anni del Trecento dai signori di Belvedere, un ramo dei da Fornace, vassalli del Vescovo di Trento. Lo spirito di indipendenza dei Pinetani e la loro impulsiva avversione all’oppressione trovano una chiara conferma nella loro adesione alla sollevazione, a carattere sociale, dei contadini del 1525. Nel novembre del 1796 e nell’anno successivo la valle fu teatro di ripetuti scontri tra reparti napoleonici e compagnie di bersaglieri tirolesi locali, cembrani e fiemmesi. La vicenda moderna di Piné è contraddistinta da un rapido, radicale mutamento di economia dopo la profonda diaspora dell’emigrazione, continentale e americana, tanto che l’altopiano si è inserito tra le più note e frequentate stazioni turistiche della regione.
Due specchi azzurri interrompono il verde paesaggio dell’Altopiano di Pinè, i laghi di Serraia (970 m di quota) e delle Piazze. Nel primo durante l’estate si praticano gli sport d’acqua e la pesca. Gli appassionati delle camminate nel verde, inoltre, possono approfittare della passeggiata circumlacuale che si snoda pianeggiante fra boschi e canneti. Poco più a nord il Lago delle Piazze è circondato dai prati. Nei mesi caldi ci si può rilassare sull’erba a prendere il sole, praticare sport e pescare. Le acque di questo bacino sono particolarmente ricche di trote. Per gli amanti del trekking c’è anche una piacevole passeggiata che permette di compiere il giro del lago.
Lago di Serraia
E’ il più celebre e frequentato luogo mariano della terra trentina, meta di pellegrinaggi che provengono pure dalle diocesi vicine, luogo di speranza e conversione.
Era l'anno 1729 (14 maggio), quando la Madonna apparve ad una pastorella, Domenica Targa, a Montagnaga di Pinè, un piccolo paesino del Pinetano similmente a quanto avvenne nella borgata di Caravaggio (BG) circa tre secoli prima.
Apparve nella "conca del Palustel", un luogo di pascolo immerso nel bosco, luogo che oggi a memoria di quello straordinario evento viene chiamato "la Comparsa".
Come per altre apparizioni mariane in Europa, anche a Montagnaga la Madonna, dopo la prima apparizione, si ripresentò a Domenica altre quattro volte nel corso dell'anno accrescendo in breve tempo la devozione verso questo luogo. Già nel giugno 1730, Papa Benedetto XIII concesse l'indulgenza plenaria straordinaria ai pellegrini che si recavano al santuario in occasione delle celebrazioni solenni.
La Chiesa suggellò così implicitamente l'importanza e la straordinarietà degli avvenimenti di Montagnaga ed in seguito a miracoli e grazie che la Madonna concesse, di cui sono muti testimoni i numerosi quadri “per grazia ricevuta” esposti nella sala degli "ex-voto", si decise di edificare un magnifico Santuario mariano per accogliere il fiume di pellegrini che da lì in poi, da ogni parte, nello spazio e nel tempo, sarebbero accorsi...
Santuario di Montagnaga
L'Ice Rink Piné è un grande centro per il pattinaggio su ghiaccio artificiale situato nella frazione di Miola del Comune di Baselga di Piné. Del complesso fanno parte un palazzetto con piastra di ghiaccio (30 x 60) e 1800 posti a sedere, con apertura invernale ed estiva, e da un anello esterno con sviluppo lineare di 400 metri sia per il pattinaggio di velocità su ghiaccio (da novembre a fine marzo) che per la pratica del pattinaggio a rotelle su cemento (da maggio a fine settembre).
Molte le discipline sportive che si possono effettuare, quali velocità, hockey, short track, broomball,
artistico e curling. Nei pressi dell'Ice Rink Piné si possono praticare altri sport con la pista da fondo, il tiro con l'arco, il pattinaggio su rotelle, il calcetto e la mountain bike.