Dalle Sarche (provenendo da Trento), per la gola del Limarò, oppure per la strada che sale dal Varone di Riva verso Tenno, si arriva dopo pochi chilometri nella grande conca delle Giudicarie Esteriori. Il mosso altopiano, diviso nelle pievi del Banale, del Bleggio e del Lomaso, ha schietto sapore georgico: i campi alimentano l’economia agricola facendo scacchiera, al momento del risveglio primaverile, nello scenario delle più meridionali cime del Gruppo di Brenta. La terra squadrata a seconda delle gradazioni del verde compone figure piane di una geometria che l’occhio carezza con compiacenza. Anche qui completano il paesaggio, di cui sono divenuti inscindibili elementi, i castelli: quello di Campo, quello di Stenico, uno dei più significativi del Trentino, e i ruderi di castel Mani, di castel Restor e di castel Spine.
Modesta, ma piena di grazia, anche l’edilizia rustica, spesso arricchita con bifore, trifore e loggiati d’ispirazione veneta e con portali, se non solenni, certamente lavorati dagli artigiani locali con molto buon gusto.
L’avvento del turismo ha portato aria nuovo anche qui: non mancano motivazioni suadenti, ma quella che gioca il ruolo principale è di ordine terapeutico, data dalla disponibilità di un’acqua oligominerale e radioattiva (Terme di Comano) che vanta autorevole credito nella cura delle malattie della pelle e del ricambio.
Uniche in Italia e tra le pochissime in Europa, le Terme di Comano sono specializzate nella cura e nella bellezza della pelle di adulti e bambini. Dal 2006 è anche attivo un centro di Dermatologia estetica correttiva per la correzione di alterazioni cutanee di interesse estetico.
Di origini antichissime, erano già note ai Romani e conobbero un particolare splendore nel Medioevo e nel Rinascimento. Sepolte poi nel 1400 da una frana, furono riscoperte solo nell’Ottocento. L’acqua, che sgorga spontanea e generosa dalle profonde viscere delle dolomie del Gruppo di Brenta, è unica in Italia, oligominerale e ipotermale: ha una temperatura costante di 27°C, un contenuto di sali che la caratterizzano come acqua “bicarbonato calcio- magnesiaca”. Il pH neutro e la presenza di equilibrata di ioni calcio e magnesio la rendono particolarmente adatta alla cura delle malattie ed allergie cutanee. Importanti studi scientifici hanno dimostrato che le acque termali di Comano sono in grado di inibire significativamente la produzione delle citochine da parte delle cellule del soggetto psoriasico
Lo Stabilimento termale è attivo da aprile a novembre ed in inverno, fra dicembre e gennaio e è convenzionato per le cure con il Servizio Sanitario Nazionale. Le Terme sono immerse in un vasto parco, dove dolci colline si alternano a macchie di bosco con abeti e pini ed a aree coltivate con specie floricole. Nell’area termale è stato recentemente realizzato il nuovo Grand Hotel Terme di Comano, un esclusivo 4 stelle con 80 stanza dotate di ogni comfort e che dispone al suo interno di un reparto per le cure termali.
Terme di Comano
Edificato su uno sperone roccioso al margine dell’abitato di Stenico, è fra i più antichi esempi in Trentino di evoluzione di castelliere (trova citazione a partire dall'anno Mille) protrattasi fino al dominio austriaco. La sua storia è legata ai principi vescovi di Trento che, secondo successive tipologie artistiche, lo trasformarono in elegante e sicuro maniero. Notevoli, in proposito, gli affreschi delle sale maggiori, opera forse del pittore Marcello Fogolino, già presente nella corte del principe Bernardo Clesio a Trento. Nel Settecento, con l'occupazione delle truppe napoleoniche, iniziò la sua decadenza; quindi, nel 1829 il Demanio austriaco, nuovo proprietario, vi insediò gli uffici dell'Imperiale Regio Giudizio della Valle, costruendo a ridosso delle mura, verso sud, un nuovo congiungimento dei due corpi di fabbrica esistenti.
Conferito al Demanio italiano, iniziarono i primi restauri, per proseguire, dal 1973, ad opera della Provincia Autonoma di Trento, alla quale erano passate le competenze. A tale complesso castellano si accede attraverso una ripida rampa che collega la piazza del borgo di Stenico alla cinta esterna sul lato nord, passando innanzi a quelle che un tempo furono le stalle del castello e che oggi sono trasformate in albergo. L'ingresso, costituito da un portale archivoltato lambito dal verde di un boschetto, possedeva in origine dei torrioncini circolari aperti sul dosso. La sua lontana immagine è leggibile nel “Ciclo dei Mesi” affrescato nella Torre dell'Aquila (1.400 circa) del Castello del Buonconsiglio a Trento. Ospita mostre, concorsi d'arte contemporanea e fotografica. La sala del Giudizio ospita una sezione di antiche serrature, chiavi e forzieri mentre la sala del Consiglio, data la sua eccezionale acustica, è usata per concerti. Le sale dell'ala meridionale ospitano una significativa sezione archeologica sulla storia più antica di questa porzione delle Giudicarie, con particolare riguardo all'area palafitticola di Fiavé e al vicus romano di Vigo Lomaso.
Castello di Stenico (foto Giustino Iori www.panoramio.com/user/105366)
La zona delle Giudicarie Esteriori è caratterizzata dalla presenza dei cosiddetti “Villaggi Natura”, gli antichi borghi che il turismo non ha cambiato. Un singolare esempio è quello di Rango che, grazie alla sua architettura rustica di montagna, è stato inserito nei “Borghi più Belli d’Italia”, un club istituito nel 2001 su impulso della Consulta del Turismo dell’Associazione di Comuni Italiani per valorizzare il patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni dei piccoli centri italiani.
Con le sue antiche dimore addossate le une alle altre e collegate da portici, androni e corti interne, sembra un abitato fortificato, perfettamente conservato nella sua architettura tradizionale che ha pochi eguali in Trentino. Tra le antiche case e i portici rivive ancora il placido sapore di un tempo, ancora incontaminato dalla frenesia dei nostri giorni.
Scorcio di Rango (foto www.rango.info)
Disteso su una soleggiata terrazza verde affacciata sulla valle e sorvegliato alle spalle dalle Dolomiti di Brenta, San Lorenzo è un antico borgo contadino nato dalla fusione di sette Ville. Da poco entrato nella ristretta cerchia dei “Borghi più Belli d’Italia”, è situato a 800 metri di quota ed è punto di partenza ideale per le escursioni in Val d´Ambiez e nel Gruppo del Brenta.
Ricchissimo di capitelli molto ben conservati, ospita ogni anno, ai primi di novembre, una sagra dedicata alla Ciuiga, salame tipico a base di carne di suino e rape cotte. Per l'occasione, l'antica frazione di Prusa, con le case tipiche sapientemente restaurate, apre i suoi vòlti, le sue corti e le sue cantine alle atmosfere di un tempo, alle melodie tradizionali dell'arco alpino e ai prodotti che caratterizzano quest'angolo di Trentino. I ristoranti locali propongono nei giorni della Sagra della Ciuìga sfiziosi abbinamenti gastronomici, mentre nei vòlti della frazione viene degustata insieme ad altri prodotti locali.