La fascia settentrionale del Garda che corre da Riva a Torbole incerniera una terra squisitamente mediterranea all’area decisamente alpina.
Qui il lago ha perso quella dimensione orizzontale che gli ha procurato l’epiteto di “marino” per diventare piuttosto fiordo, chiuso com’è fra la catena del Baldo e le Alpi Ledrensi. Di marino non sono rimaste che le onde allorquando in alti cavalloni vengono a infrangersi ai piedi della roccia. L’azzurro si fa più intenso: diventa, anzi, carico là dove si specchia il monte per poi smorzarsi in tonalità sempre più tenui fino a sfumare nel verde delle piccole insenature poco sotto la Gardesana. E’ appunto questo colore dell’acqua che tanta impressione ha fatto sugli osservatori più attenti e sensibili e che continua ad esercitare sugli ospiti della lunga stagione turistica che va da Pasqua fino al tardo autunno.
La zona di Riva-Arco-Torbole è un grande anfiteatro dove trovano condizioni di vita tanto una vegetazione mediterranea quanto una flora alpina. Da tale connubio origina la massima caratterizzazione dell’ambiente: a primavera, soprattutto, è suggestivo il contrasto del verde cupo del cipresso e di quello dell’alloro e, ancora, di quello glauco dell’ulivo con il bianco della neve che resiste sul Baldo, sullo Stivo, sulle montagne ledrensi.
Dalla piana che si stende alle spalle del lago, appena rotta dal corrugamento del Monte Brione che sta a guardia dell’intero territorio, s’insinua verso le vallate dolomitiche una rete di strade sulle quali corre il traffico turistico: quella in direzione di Rovereto e della Vallagarina e, nel mezzo, quella che s’inoltra in direzione nord parallelamente al fiume Sarca, quella che guadagnando subito quota porta alle Giudicarie Esteriori attraverso il Passo del Ballino e, infine la strada che in galleria porta nella Val di Ledro e nella Valle del Chiese. A margine del Benaco corrono i due assi stradali (Gardesana Orientale e Gardesana Occidentale) che lo abbracciano nella sua interezza.
In sponda al maggior lago italiano, sugli angoli di nord, stanno Torbole e Riva, i due grossi nomi del turismo trentino che hanno un’antica tradizione di ospitalità. Arretrato, rispetto a questi, è Arco, la cittadina che si stende fra gli ulivi, dominata dai scenografici resti del castello.
Sul lago di Garda la pratica della vela e del surf sono sempre possibili grazie alla presenza dell’Ora, un vento regolare che soffia da sud verso nord tutti i giorni da tarda mattina fino a pomeriggio inoltrato. Lungo le spiagge di Riva, Lido di Arco e Torbole esistono aree dedicate esclusivamente ai surfisti e sono ben 9 i centri specializzati.
Il Monte Brione visto dalla Gardesana Occidentale (foto Mariapia Calza)
E’ la più importante cittadina dell’Alto Garda (sono circa 15.000 i residenti) e presenta un grazioso centro storico medievale con la Torre Apponale, i Palazzi Pretorio e del Comune e la Rocca, eretta in difesa del litorale e oggi sede del Museo Civico. Allori e palme rendono Riva del Garda una vera oasi di Mediterraneo ai piedi delle Dolomiti di Brenta: i suoi paesaggi hanno ispirato ospiti illustri come Nietzsche, Kafka, i fratelli Mann e molti altri. Inoltre sport, natura, enogastronomia, storia e arte, uniti alla cultura dell’ospitalità e alle ottime strutture ricettive, fanno di Riva la meta preferita soprattutto dei turisti di area germanica.
Il Monte Brione sorge isolato nel mezzo della piana alluvionale del Sarca, proprio a ridosso del grande Lago di Garda, e separa i due centri abitati di Riva del Garda e Torbole. Lungo circa 3 chilometri, ha una larghezza media di circa 1 chilometro e a sud si assottiglia sprofondando, pressoché verticalmente, e formando la punta di S. Nicolò, nel Garda. Il principale interesse naturalistico del Monte Brione (tutelato da un Biotopo istituito nel 1992) è costituito dalla sua flora, molto ricca grazie alla sua posizione geografica; il lago di Garda, infatti, favorisce un clima mediterraneo. Questa particolare condizione climatica permette la vita di addirittura 500 specie diverse di fiori.
Questo grazioso centro ha conservato la fisionomia del paesino di pescatori dell’Alto Garda, con le case disposte ad anfiteatro sul porticciolo e sul golfo su cui si affacciano la casa del Dazio, l’ex dogana austriaca, casa Stefenelli e casa Beust, ritrovo di artisti nel secondo dopoguerra. Il salotto di Torbole è la bella piazza Vittorio Veneto, su cui si affaccia casa Alberti, dove, nel settembre del 1786, soggiornò Goethe.
Più in alto si trova Nago, frazione ai piedi dei ruderi del medievale Castel Penede, da cui si gode di una splendida vista sul Garda e sulle Marmitte dei Giganti, enormi cavità di origine postglaciale modellate nel calcare dal disgelo dei ghiacciai.
Surf sul Lago di Garda
Il centro storico di Arco si sviluppa attorno alle mura dell’antico castello, tra palazzi rinascimentali, giardini ed eleganti ville liberty.
Vera “clinica naturale”, è nota fin dall’Ottocento per il clima particolarmente mite, la salubrità dell’aria e la posizione panoramica sul lago: qui la nobiltà austro-ungarica trascorreva lunghi periodi di riposo e l’Arciduca Alberto d’Asburgo vi fece edificare la propria residenza invernale, Villa Arciducale, circondata da un parco lussureggiante, con piante esotiche e mediterranee. Da qui si raggiunge il castello, maniero medievale posto su un imponente scoglio roccioso che con le sue torri domina la piana del Sarca.
Castello di Arco (foto www.valleledro.it)
Il caratteristico borgo di Tenno è situato appena sopra Riva, in posizione panoramica sull’alto Garda. E’ dominato dal Castello, costruito intorno al XII secolo, e ospita la chiesetta di San Lorenzo, una delle più significative espressioni dell’arte romanica del Trentino.
Nella frazione di Canale, eletta uno dei “Borghi più Belli d’Italia”, il tempo sembra essersi fermato al medioevo: fra case di sassi, “volti” a botte, sottopassi, ballatoi e suggestivi vicoli sono stati girati alcuni film e ogni anno si tiene l’evento Rustico Medioevo, rievocazione storica con canti e balli in costume. Qui si trova la Casa degli Artisti Giacomo Vittone, centro culturale che ospita mostre, convegni e corsi artistici.
A nord, poco prima del passo del Ballino, il lago di Tenno, uno dei più belli del Trentino per le incredibili sfumature turchesi delle sue acque, circonda un isolotto alberato che ricopre i resti di una foresta pietrificata.