Il quadrante all’estremità nord-ovest del Trentino, cui stanno a lato i Guppi dell’Ortler-Cevedle, dell’Adamello-Presanella e delle Dolomiti di Brenta, è tagliato in senso latitudinale dalla Valle di Sole, nella quale a loro volta sboccano le valli laterali di Peio e di Rabbi. Per questa particolare posizione e per l’orientamento dei solchi vallivi si ha un clima fresco nella stagione estiva e temperato in quella invernale: la condizione ideale per la villeggiatura d’estate e anche per il soggiorno d’inverno. La Val di sole è percorsa a mezza costa dalla ferrovia Trento-Malè, da pochi anni prolungata fino alla località turistica di Mezzana-Marilleva, e dalla strada statale del Tonale e della Mendola. Il mezzo ferroviario trova coincidenza con la ferrovia Verona-Brennero a Trento e a Mezzocorona e la strada mette in collegamento la zona con il capoluogo trentino, con Bolzano per la Mendola, con Merano per il Passo delle Palade e, a occidente, con la Val Canonica attraverso il Passo del Tonale e con la Valtellina dopo aver superato il Passo dell’Aprica. Dalla strada si dipartono a Terzolas la provinciale che conduce a Rabbi; a Dimaro il ramale che porta al Passo Campo Carlo Magno e a Madonna di Campiglio; a Fucine l’altra provinciale che risale la Val di Peio.
Che il nome derivi dal particolare culto che i primi abitanti tributavano al sole o che trovi motivo nella particolare esposizione della valle, sì da avere un’eccellente insolazione, non ha rilevanza. Quello che importa è il fatto appunto del felice orientamento che essa gode.
La Valle di Sole si estende dal Passo del Tonale fino al Ponte di Mostizzolo. Il suo primo tratto, dal Tonale ad Ossana, è anche conosciuto come Valle di Vermiglio.
Storicamente, fin dall’epoca romana, ha avute vicende analoghe a quelle della contigua Val di Non e intensi rapporti con la vicina Lombardia. Tracce del suo passato si trovano in Paolo Diacono e una testimonianza ancor più reale la possono dare la Rocca di Samoclevo, i castelli di Caldes e di Croviana e, soprattutto, le scenografiche rovine di Castel Ossana che tutt’ora dominano il paesaggio attorno all’innesto della Val di Pejo sulla Val di Sole.
L’edilizia è del tipo alpino e particolarmente interessanti sono soprattutto i fienili (“masi) costruiti in legno. Una nota peculiare è data dagli aerei campanili che, quasi in gara, si elevano snelli da ogni nucleo abitato posto sul piano o aggrappato che sia ai fianchi del monte.
Castel Ossana (foto Armando Dell'Oglio Panoramio)
Capoluogo della valle è Malè, una bella borgata che insiste sul pianoro posto subito a monte della confluenza del Rabbies nel Noce. Notevole è la chiesa arcipretale dell’Assunta e curiosa appare la cappella di San Valentino che, spostata sul lato est, le sorge davanti.
La chiesa è stata ricostruita da maestranze lombarde alla fine del XV secolo e abbellita nel 1531 da un protiro rinascimentale. Tra il 1890 e il 1893 il triestino Nordio ridisegnò la facciata in stile neoromanico-neogotico ed eliminò le cappelle barocche. Della primitiva chiesa romanica rimane il possente campanile con bifore e monofore e una piccola scultura lapidea con il Cristo pantocratore. L’interno, diviso in tre navate coperte da volte a crociera.
Altri centri interessanti della Val di Sole sono quelli di Croviana, di Terzolas, di Caldes, di Monclassico, di Dimaro, di Commezzadura, di Mezzana, di Pellizzano, di Ossana e di Vermiglio. Nel territorio di quest’ultimo comune ricadono il Passo del Tonale e il Ghiacciaio Presena, dove si può praticare anche lo sci estivo.
Il castello di S. Michele ad Ossana risale probabilmente all'epoca dei Longobardi (secoli VI - VIII), anche se le prime notizie scritte sono dei 1191. Sorge in posizione dominante su uno sperone di roccia quasi inaccessibile da. Il mastio quadrangolare è punto di riferimento visivo per tutta l'alta Val di Sole. Appartenne al Principe Vescovo di Trento che lo concesse in feudo a diverse famiglie nobiliari; fu occupato sia dai Francesi (alla fine del XVIII secolo) che dai Bavaresi (nel 1806). Nel sottostante paese di Ossana, merita una visita la pieve medievale di San Vigilio, con facciata arricchita da un protiro rinascimentale.
Le due stazioni sciistiche gemelle di Folgarida e Marilleva, la prima frazione del Comune di Dimaro, la seconda di Mezzana, sono sorte entrambe sul finire degli anni Sessanta. Oggi sono meta privilegiata degli amanti dello sci alpino e possono contare su un notevole carosello di impianti funiviari moderni che servono un sistema di piste in grado di soddisfare ogni tipo di sciatore e che le collegano alla vicina Madonna di Campiglio. Folgarida si trova a 1270 metri di quota, lungo la strada che porta al Passo Campo Carlo Magno, ed è dotata di numerose strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere, di impianti sportivi e palacongressi.
Marilleva, a 1400 metri, è formata da grossi complessi alberghieri e residenziali autonomi in tutti i servizi (piscine, saune, discoteche, centri commerciali, scuola di sci ed animazione), immersi nel verde dei boschi che ricoprono il versante sulla destra orografica della Val di Sole.
La Val di Sole e l’alta Val Camonica sono messe in collegamento dal Passo del Tonale (1883 m di quota), che, con gli impianti del ghiacciaio Presena (dove è possibile praticare lo sci quasi tutto l’anno), fa parte del comprensorio Adamello Ski, insieme a Pontedilegno e Temù, un carosello sciistico di 100 km di piste. Affermata località turistica sia estiva che invernale, è punto di appoggio per numerosi itinerari alpinistici ed escursionistici nei gruppi dell’Ortles, Adamello e Presanella, dove la realtà storica della Prima Guerra Mondiale ha lasciato numerosi segni ancora vivi nel paesaggio.
Ghiacciaio Presena (foto digilander.libero.it/grfoto/)