Provenendo da Riva del Garda, superata la stretta in corrispondenza del dirupo di Arco, il paesaggio muta: si fa alpino, mentre del tipo gardesano non restano che un clima temperato e qualche isola vegetale (le macchie di leccio a Toblino, qualche olivo e qualche cipresso). Che determinano l’ambiente sono soprattutto le spettacolari “Marocche” – la impressionante frana stesa per oltre 12 km-, i fenomeni geologici d’origine glaciale (i terrazzamenti, le “marmitte dei giganti”), i laghi, i castelli. In prossimità al bivio delle Sarche per le Giudicarie e per la zona del Brenta è Toblino.
A un livello di poco superiore a quello della Valle del Sarca, ma con lo stesso andamento nord-sud, si sviluppa, sul lato di mezzodì, la Valle di Cavedine. I due solchi vallivi confluiscono in quello che da Padergnone, tagliando il Vezzanese e la zona di Terlano, porta alla periferia di Trento, dopo aver superato il Cadine e il Bus de Vela.
La Valle dei Laghi, segnata da scintillanti specchi d’acqua, operosi villaggi, antichi castelli, scenografici rilievi montuosi e collinari, gode di una singolare varietà climatica che, declinando dal clima alpino a quello mediterraneo, offre un’ideale alternanza di ambienti naturali. Lo spettacolo offerto è un mosaico storico e naturalistico di inestimabile bellezza che accoglie il turista in ogni stagione dell’anno.
Grazie al clima favorevole ed alla posizione strategica, questa zona è stata una delle principali vie d’accesso al Trentino, cerniera economica e culturale tra Mediterraneo e Nord Europa. La lunga storia è rimasta impressa nel territorio attraverso i numerosi resti archeologici di età romana, le ville nobiliari e gli antichi manieri.
La valle è percorsa dall'antica strada romana, dove si trova a tratti la tipica selciatura (lapidus lastrata), che collegava la Valle dell'Adige con il Garda passando sul crinale che divide la Valle di Cavedine dalla Valle del Sarca.
Sono ben quattro i castelli che si trovano nella Valle dei Laghi: il castello di Toblino, romantico maniero che si erge sullo scoglio proteso nel lago omonimo; il medievale-rinascimentale castel Madruzzo, che domina la piana di Lasino e che protegge il villaggio omonimo sottostante; il castel Terlago, che insieme ai numerosi palazzi signorili della zona fu residenza dei nobili prelati che presero parte al Concilio di Trento tra il 1545 e il 1563; e il castel Drena, austera e misteriosa fortificazione medievale che dalla sua posizione strategica domina tutta la piana del Sarca e che ospita un’interessante esposizione di reperti ritrovati negli scavi.
Castel Toblino è il più celebre dei castelli del Trentino ed è menzionato per la prima volta in un documento del 1124 nel quale si nomina Odorico di Toblino. Deve la sua fama alla singolare posizione e al bellissimo ambiente che lo circonda. Ma anche alle tante e cupe leggende che in quel parco e tra quelle mura hanno trovato fertile terreno su cui nascere e svilupparsi. Su quello sperone roccioso che fino a qualche secolo fa era un’isoletta – il livello del lago era più alto di due metri – 2000 anni fa "abitavano" le fate alle quali nel III secolo era dedicato un tempietto.
Ben presto tuttavia la funzione magico-religiosa venne soppiantata da quella militare-strategica e in luogo del tempio sorse un arcigno fortilizio per il cui possesso si scontrarono a lungo i signorotti della zona. Ma il castello che oggi possiamo ammirare e visitare è frutto della riedificazione cinquecentesca voluta da Bernardo Clesio nel XVI secolo, che lo trasformò in residenza molto apprezzata dai Principi vescovi di Trento e in particolare dai Madruzzo. Il castello di Toblino è parzialmente visitabile ed ospita un suggestivo ristorante.
Castel Drena (foto www.gardatrentino.it)
Sono ben sette i laghi che impreziosiscono questa suggestiva zona del Trentino.
Il lago di Toblino, appena diviso da quello di Santa Massenza, è forse tra i più noti della provincia, grazie alla felice posizione, alla varietà vegetazionale che lo circonda e al romantico castello che sorge quasi al centro. Il lago di Cavedine si trova il prossimità delle “Marocche”, un'enorme distesa di massi franati dai soprastanti Monte Brento. E' collegato ai laghi di Toblino e Santa Massenza mediante un immissario artificiale, il Rimone che alimenta la centrale di Fies. Presenta sponde brulle e sassose e quasi ovunque ad inclinazione piuttosto forte.
I laghi di Lamar e Santo, soggetti a fenomeni carsici come il maggiore lago di Terlano (distante appena due chilometri), si trovano nascosti tra i boschi adagiati sul versante meridionale del gruppo della Raganella. Sono famosi per la ricchezza e la varietà ittica.
Infine, il lago Bagatol e il lago Solo, i più piccoli bacini lacustri della Valle dei Laghi e altimetricamente i più bassi. Nonostante l'analogo ambiente di frana dove sono situati, la loro origine è differente: "interno di frana" il lago Solo, morenico il lago Bagatol.
Lago di Toblino
Santa Massenza, minuscolo borgo di soli 150 abitanti circa, si trova 3 km a sud di Vezzano, a 255 m di altitudine, su un dosso roccioso accanto all'omonimo lago. Nell'antico agglomerato, caratterizzato da corti, spiccano il Palazzo Vescovile e la Chiesa. Oltre che per l’imponente centrale idroelettrica scavata in caverna nell’immediato secondo dopoguerra, è famoso per la produzione di vino e soprattutto di grappa. Fino agli anni ’80, a Santa Massenza c’erano 13 cantine che distillavano le vinacce per produrre quella che è considerata una delle eccellenze dell’enogastronomia tradizionale trentina. Oggi, l'arte centenaria della grappa tramandata di generazione in generazione è coltivata in cinque laboratori: Casimiro Poli, Francesco Poli, Giovanni Poli, Giulio Poli, Valerio Poli. Le loro sono tutte aziende a conduzione familiare, casa e bottega, perciò si trova sempre qualcuno che ti apre la porta e ti accoglie con cortesia.