Simile per alcuni aspetti alla vicina Valle del Primiero, quella del Vanoi è tagliata fra il Gruppo di Cima d’Asta e la Catena del Lagorai. La valle è alle prime esperienze turistiche e conserva il fascino della montagna più vera con ampi boschi, pascoli e piccoli paesi di montagna tra i prati. Le difficoltà passate di comunicazione con le grandi direttici l’anno hanno costretto le sue genti, nei secoli andati, a regimi di ristrettezza obbligandoli a ricavare i pochi mezzi di vita dal lavoro nelle miniere di rame, piombo e argento, da un limitato artigianato ed essenzialmente da un’attività silvo-pastorale, ma hanno salvaguardato il suo patrimonio naturale, paesaggistico ed ecologico. Ora infatti si ritrova un ambiente appetito dal turista alla ricerca di spazi intatti e non deturpati dalla speculazione indiscriminata.
Al paese di Canal San Bovo, centro principale posto nel fondovalle, si aggiungono parecchi abitati in posizioni soleggiate di mezza costa.
Caratteristica l’edilizia di questi paesi e singolare tutta quella popolazione di baite e fienili che anima la Valle del Lozen, quell’incisione cioè che alla testata ha il lago di Pisorno e, sotto, il lago di Calaita. La valle si snoda dall'abitato di Zortea a quota 1027 metri fino a 1600 metri circa.
Lago di Calaita (foto www.circolonoiferrovieri.it)
Le costruzioni nel Vanoi assumono caratteri tipici per stile, materiali e tecniche di esecuzione, sia all'interno dei paesi che negli edifici rurali sparsi su tutto il territorio.
L'architettura si collega strettamente a forme e motivi puramente alpini, ma la varietà formale sviluppata in zona ha dato origine a risultati assolutamente originali.
La struttura più diffusa è certamente il tipico "tabià", edificio dalla duplice funzione di stalla e fienile: la prima al pianterreno in muratura con pietre di varia grandezza; il secondo nella parte superiore con le pareti di tronchi ("stelari"), sagomati in modo tale incrociarsi alle estremità del rustico.
Elemento da esaminare a parte è la "ritonda", quella parte della cucina comprendente il focolare e relativo camino, di solito di forma arrotondata o semiesagonale, dotata di finestre e sporgente dal rustico.
Molto diffusi sono anche i ballatoi "piól", che in alcuni casi arrivano a circondare l' intero l'edificio, attraverso una sequenza di "stanghe" e di montanti in legno. Non sono rare edicole con immagini sacre od ex-voto dipinte con gusto popolare a colori tenui.
Canal San Bovo (758 m) è un grazioso borgo posto alla confluenza del torrente Lozen nel Vanoi, su un terrazzo esposto al sole, di fronte a verdi prati cosparsi di casolari e di fienili. È luogo di villeggiatura familiare e punto di partenza per interessanti passeggiate ed escursioni. Nei pressi si trova Lausen, cresciuto come polo di servizi della valle all'uscita del traforo del monte Totoga e sul bivio per il Passo Gobbera.
Caoria (a 817 metri di quota) ha spiccate caratteristiche alpine e sorge su un comoide alla confluenza del rio Valsorda (che lo divide in due, Caoria di fuori e Caoria di dentro) nel Vanoi, al cospetto della piramide rocciosa del Cauriol. Il luogo offre la possibilità di molte interessanti escursioni nel massiccio granitico di Cima d'Asta e nella catena porfirica del Lagorai.
Altri centri sono Prade, a 899 m, adagiato su un terrazzo panoramico, Zortea (1028 m), tipico paese alpino allungato su una spianata della china del monte.
Gobbera (989 m) è un villaggio posto in una breve sella che unisce Canal San Bovo a Imèr di Primiero, tra l'isolato blocco selvoso e roccioso del monte Totoga e le pendici meridionali del Redasega. La strada che vi sale da Canale attraversa verdissime praterie cosparse di tipici fienili.
Non molto distante dal villaggio si trovano la località e la chiesetta di San Silvestro, che tanta importanza ha avuto nella storia civile e religiosa della valle.
Pradi de Tognola, caratteristico nucleo insediativi un tempo dedicato alla produzione del fieno